Quando attui una scelta, eserciti il libero arbitrio. E quando accade, puoi sbagliare. Leggi tutto “Scelte”
Peccati (4)
Biancaneve mangia la mela e muore. Eva mangia la mela e muore. In ogni pagina de “La mela e altri peccati poco originali”, i personaggi addentano un poco la propria mela personale, e muoiono. Alcuni se ne accorgono, altri no. Come capita a ciascuno di noi. Ogni giorno.
Peccati (3)
Il male si propaga così, per contatto. Il male, che per cabalistico caso è anagramma di mela, è un’esperienza primordiale per l’uomo. Ma la prima esperienza, vogliamo sperare, è la presenza di un’altra persona. Il sentirsi toccati da essa.
Peccati (2)
Che cos’è il peccato? Alcune scelte ci allontanano da noi stessi, da ciò che ci serve per essere pieni, per avvertire quella sazietà che è autentica pace. E allora vivere diventa un correre continuo, un caotico e casuale vorticare di molecole che finiscono per sbattersi addosso, interagire, magari disintegrarsi a vicenda. È quello che chiamiamo “incontri”.
Peccati
Per capire i peccati degli altri, un minimo bisogna averli vissuti. Per perdonarli, averli commessi (o corporeamente conosciuti). Il resto è attesa. Attesa di una qualche bellezza che resista, probabilmente. Nell’ambiguità del limite. Nel carattere storico e incarnato che è l’unica condizione possibile di salvezza per un essere umano.
Manifestazioni di libero pensiero
E indifferente
«Cosa credi abbia di speciale, lui, per te, che gli altri non possono avere?»
«È per lui che io esisto.»
“Semplice”, La mela e altri peccati poco originali.
La parola capace di penetrarti, senza farti del male.
La parte più difficile, a volte, è trovare quella parola capace di penetrarti, senza farti del male.
“Morte per acqua”, La mela e altri peccati poco originali.
Responsabilità
L’11 febbraio raggiungevo il traguardo dei 1000 “mi piace” sulla pagina di Facebook dedicata alla “Mela”, e scrivevo questa riflessione:
Mille persone che ti seguono sono una responsabilità. Grazie a quanti in questi giorni stanno leggendo i racconti e ‒ anche attraverso la pagina ‒ dialogano con me, mettendo i loro mondi a contatto col mio. È una meraviglia il modo in cui mi aiutano a capire meglio il libro. A vederlo coi loro occhi. Mi sbaragliano di stupore quando mi rivelano l’effetto che procura. Ma è un perturbarsi reciproco, e di questo sono grato. Mi rasserena che il testo non rimanga in superficie. E mi innamora poter scoprire ogni giorno nuovi nomi che si aggiungono (eh sì, lo ammetto: la sera guardo tutti i profili, per conoscervi un po’, e scoprire quanto desiderio fermenta ovunque). Posso solo sperare che le parole che offro alla lettura siano abbastanza. Posso solo limarle ossessivamente per renderle bellezza per il tempo che attraversano. Perché la bellezza, credo, è una delle poche cose capace di aprire un varco nella rete. E se non lo apre, almeno ti rende capace di (r)esistenza. Il fatto è tutti abbiamo ombre che ci accompagnano, dentro e fuori; dar loro forma è un senso per la scrittura: «Turning shadow into transient beauty» (T. S. Eliot); «We work in the dark, we do what we can, we give what we have. […] The rest is the madness of art» (H. James); «All art is quite useless» (O. Wilde).
Melaring
“La mela e altri peccati poco originali” è una raccolta di racconti. Alcuni sono proprio seri seri. Un po’ drammatici, un po’ erotici. Dipende. Altri non sanno contenersi, e sfociano, spudorati, nel comico o nel surreale. Ci sono comunque un paio di unicorni, che non si sa mai. Chi è superstizioso, però, meglio che non legga. In tutto sono 17 racconti, pubblicati il 17 gennaio 2017. Se aprendo il libro si verificano strani fenomeni, e la gente intorno a voi inizia a morire, non ne sarò responsabile.